Abaceno o Abàcano (in latino Abacaena o Abacaenum, in greco antico Abakainon, Αβακαινόν) era un'antica città della Sicilia, sul versante settentrionale, le cui origini sembra risalgano al periodo siculo, poi ellenizzata, nel cui territorio Dionigi di Siracusa fondò la città di Tindari (396 a.C.), situata in prossimità dell'attuale cittadina di Tripi, in Provincia di Messina, ove nel secolo XVI si scorgeva un largo campo di rovine antiche, in parte ancora esistenti.

In seguito alla progressiva colonizzazione greca della Sicilia anche Abacena si adattò alla nuova cultura ellenizzandosi. Partecipò assieme a tante altre colonie indigene alla sollevazione di Ducezio ma in seguito alla sconfitta entrò nell'orbita di influenza cartaginese. In età greca ebbe una zecca con proprie emissioni monetali.

Diodoro Siculo, lo storico, scrive che il suo territorio venne in gran parte espropriato da Dionigi I di Siracusa, in seguito alla fondazione di Tyndaris avvenuta verso il 396 a.C., per lo stanziamento di soldati mercenari. In seguito a ciò la città decadde progressivamente.

In seguito agli eventi della lotta tra Sesto Pompeo e Cesare Ottaviano (il futuro imperatore Augusto) Abacena venne distrutta da quest'ultimo nel 36 a.C.