Kaukana (Καύκανα λιμήν, Καύκανα χωρίον), ancoraggio ricordato da Tolomeo (Ptol., Geogr., ed. C. Mueller, iii, 4-7) e noto anche come base della flotta di Belisario prima della partenza per Malta nella guerra contro i Vandali (Proc., De Bell. Vand., i, 14). Concordemente localizzato nei pressi di Capo Scalambri, odierna Punta Secca, sulla costa meridionale della Sicilia, una diecina di km a ovest di Camarina.

La città antica, nota per i suoi scavi archeologici, si trova a poche centinaia di metri da Punta Secca, a pochi chilometri da Marina di Ragusa. Il territorio fertile e ricco d'acqua, nel periodo greco, divenne presto sede di piccoli insediamenti abitativi che presero insieme il nome di Kaucanae. Quando, nel 258 a.C., il console romano Attilio Calatino distrusse Kamarina i suoi abitanti sfuggiti alla morte vi trovarono rifugio. I romani in epoca imperiale potenziarono il porto di Kaucanae che fu importante per secoli anche in periodo bizantino. Vi sono infatti i resti di una chiesa cimiteriale a tre navate con tombe ricavate nel pavimento. Kaucana venne distrutta dai Saraceni intorno all'827.

Gli scavi hanno portato alla luce un abitato urbanisticamente interessante con case semplici di forma rettangolare da due o tre stanze ed edifici con molte stanze e a più piani con scale e cortili. L'area è stata visitata e studiata dal famoso archeologo Paolo Orsi. I reperti dell'area si trovano esposti nel Museo archeologico ibleo di Ragusa.

L'area costituisce il Parco archeologico di Kaukana con ruderi di un approdo commerciale di epoca tardo-romana e bizantina.