Genusia (Γενουσία in greco antico) fu un importante centro Peuceta (le cui origini risalgono a diversi secoli a.C.), il più vicino alla città di Taranto con cui a fasi alterne strinse relazioni commerciali, fino all'arrivo dei Romani che assorbirono gli Apuli nello stato unitario nascente e assoggettarono Taranto.

Diversi sono i pareri sull'etimologia, attualmente il più accreditato (alla luce di alcuni frammenti di Sesto Frontino) farebbero derivare il nome Ginosa da Genusia, in quanto le popolazioni locali erano devote al culto di Giano. Nella città vecchia, poi, fu trovata una tavoletta in bronzo, che si conserva nel Museo Nazionale di Napoli, da cui rilevasi che Ginosa nel 394-395 dell'era volgare (sotto il II consolato di Onorio e il III di Arcadio), sceglie per padrone un certo Flavio Successo Ornato.

Negli ultimi decenni del secolo scorso furono rinvenuti altri vasi antichi presso Ginosa e vennero illustrati dal Marchese Arditi, dal Visconti e dal Miani, il quale rilevò sei delle fatiche di Ercole. Questi vasi furono per un tempo esposti nel palazzo reale di Capodimonte, donde poi furono trasportati al Museo Nazionale di Napoli.