Quando Garibaldi, con a seguito le mille camicie rosse, sbarcò nei pressi di Marsala nel lontano 1860, qualcuno non esultò. Troppa la paura che uno straniero venisse non a liberare, ma a conquistare terre già conquistate; insomma, in molti temevano un mero cambio di “proprietà” e non una ridistribuzione. La storia ci insegna che i riluttanti della liberazione non si sono scostati molto dalla realtà. Tra i diversi soprusi che le truppe garibaldine prima e lo stato piemontese poi hanno inflitto al territorio meridionale, è utile soffermarsi sulla chiusura della più grande acciaieria “italiana” di quel tempo: la fabbrica d’armi sita a Mongiana, piccolo paese di quella perla grezza che è la Calabria.