Abellinum è un'antica città dell'Italia meridionale che sorgeva nei pressi dell'odierna Atripalda, a pochi passi da Avellino.

Fondata sul pianoro della collina della Civita (a ridosso dell'attuale centro di Atripalda), nasce inizialmente come insediamento sannita dell'antica popolazione italica degli Hirpini. Dopo alcune insurrezioni e resistenze della popolazione locale durante le Guerre sannitiche, viene definitivamente assoggettata a Roma in seguito alla Guerra civile tra Mario e Silla durante la quale gli Irpini sostennero Gaio Mario.

La vittoria di Silla segna una svolta nella storia di Abellinum: il generale, infatti, decide di radere al suolo il vecchio sito e nell'82 a.C. fonda la colonia Veneria Abellinatium, sulla riva sinistra del fiume Sabato. La nuova città viene cinta da un poderoso sistema di mura con un assetto urbano rispecchiante un impianto regolare segnato da assi viari ortogonali a delimitare i vari quartieri. Nel 7 d.C. Ottaviano Augusto la include nella Regio II Apulia et Calabria per i traffici che si effettuavano lungo la via Appia e le cambia denominazione: diviene Livia Augusta in onore della moglie dell'imperatore, Livia Drusilla a cui spettavano i territori tra Abellinum ed Aeclanum. Nel III secolo d.C. l'imperatore Alessandro Severo ampliò consistentemente la colonia sotto il titolo di Livia Augusta Alexandrina con una massiccia immigrazione di elementi orientali. Ciò contribuì a diffondere in questi territori antichi culti levantini come il Sol Invictus.

Crisi economiche (III e IV secolo d.C), violenti terremoti (346 d.C.), disastrose eruzioni vulcaniche (472 d.C.), invasioni di territori nel corso della guerra tra Bizantini e Goti (535-555 d.C.) e la penetrazione sull'intero territorio della Penisola dei Longobardi a partire dalla Pasqua del 568 spinsero fuori dalla mura di Abellinum la colonia romana che si trasferì laddove oggi sorge la città di Avellino.