SIRIS (Σῑρις), colonia greca della Magna Grecia, fondata, come generalmente si crede, verso la metà del sec. VII a.C., alla foce del fiume omonimo (Siris, poi Sinis, oggi Sinni), sulla costa lucana, fra Sibari e Metaponto. Il territorio aveva prima appartenuto al popolo del Coni.

Siris ebbe un territorio ricco e fertile, la Siritide, sul quale si stanziarono dapprima esuli troiani intorno al XII secolo a.C. e poi coloni provenienti da Colofone, città della Ionia (costa centro-occidentale dell'attuale Turchia), nel 675 a.C. circa. Secondo altri, la città è di origine metapontina. Varî indizî fanno sospettare la presenza di un forte elemento focese fra i coloni di Siri, anche è probabile che la data di fondazione della città debba farsi risalire assai più addietro, verso la metà del VIII sec a.C.

La città divenne presto fiorente, grazie alla fertilità della vallata del Sinni, la cui bellezza e amenità fu celebrata nei versi di Archiloco di Paro. Mantenne con l'Oriente mediterraneo intensi commerci.

La floridezza e la ricchezza della colonia, acquisite nel corso dei decenni, suscitarono "l'invidia", ma soprattutto la preoccupazione delle vicine città achee di Metapontum (attuale Metaponto), Sybaris (attuale Sibari) e Kroton (l'attuale Crotone) che vedevano espandersi il potere economico di una colonia ionia. Alleatesi le tre città invasero la Siritide e sconfissero intorno al 580-575 a.C. Siris che decadde, continuando la sua esistenza sotto l'influenza di Sibari e Metaponto.

Più tardi Atene accampò diritti sul territorio della città e su di essi s'imperniò probabilmente la lunga contesa che arse fra Taranto e Turi, subito dopo la fondazione di quest'ultima città. La guerra finì nel 432 a.C. con la vittoria di Taranto, che ottenne il dominio della Siritide, concedendo però agli antichi abitanti di restare ad abitarvi. In esso i Tarantini fondarono la nuova colonia di Eraclea, Siri continuò a esistere come porto di essa.