Nakone (o Nacone, in greco Νακώνη) è un'antica città della Sicilia, resa nota da due scarne fonti letterarie e, soprattutto, dai cosiddetti Decreti di Nakone. La sua ubicazione, ancora sconosciuta, dovette essere in area occidentale, probabilmente nella Valle del Belice. La sua sopravvivenza non dovette andare oltre l'epoca ellenistica, senza mai giungere alla dominazione romana.

I Decreti di Nakone costituiscono una preziosa testimonianza epigrafica: si tratta di tavolette bronzee redatte nel III secolo a.C., allo scopo di suggellare e disciplinare la ricomposizione di un conflitto intestino (stasis) che aveva colpito la città. Queste tavole potrebbero risalire al periodo della prima guerra punica (264-241 a.C.) e, incidentalmente, testimoniano anche come la città, occupata (al pari di Entella) da mercenari campani al soldo di Siracusa, fosse a quell'epoca completamente ellenizzata.

L'ubicazione di Nakone è sconosciuta. L'archeologo Paolo Orsi propendeva per un'ubicazione in Sicilia centrale, nel comune di Piazza Armerina, a sud della quale vi è un monte Naone (o Navone), su cui sono emerse delle rovine, il cui toponimo rimanderebbe per assonanza al nome della città antica. Un'ubicazione alternativa è stata anche proposta l'area di Solunto, sulla costa settentrionale, nella sfera di influenza cartaginese: ma si tratta di un'argomentazione ardua, basata com'è sulla dubbia e problematica associazione della città di Nakone alla monetazione con legenda N o NA.

Al contrario, invece, molti elementi rimandano a un ambiente geografico della Sicilia occidentale, in area elima: una collocazione occidentale è suggerita, ad esempio, dagli stessi decreti, in cui si citano ambasciatori da Segesta intervenuti nella ricomposizione di quella stasis che ne aveva dilaniato l'unità cittadina. Altro indizio è fornito dalle circostanze del ritrovamento dei decreti, apparentemente avvenuto in contemporanea a quello dei decreti di Entella.

Considerazioni basate sulla distribuzione dei tipi monetali, pertinenti con sicurezza a Nakone, indicano come probabile un'ubicazione nella valle del Belice.

Se si scartano le già citate coniazioni con legenda N o NA, viene a mancare qualsiasi altro elemento in grado di testimoniare la vitalità di questo centro dopo la conclusione della prima guerra punica. La più tarda testimonianza diretta sulla sopravvivenza di Nakone rimane quindi quella desumibile dalle tavole bronzee: se ne deduce che la vita della centro urbano dovette esaurirsi già in epoca ellenistica, senza mai giungere all'epoca della dominazione romana in Sicilia. Se si accetta la datazione dei decreti in coincidenza della prima guerra punica, è possibile poi che il dissidio tra le fazioni interne sia stato esacerbato e inasprito da divergenti orientamenti di politica estera, che si sarebbero polarizzati sugli opposti fronti filo-cartaginese e filo-romano.