Assorus o Assoros (greco antico: Ἄσσωρος), o Asserus o Asseros (Ἄσσηρος), noto anche come Assorium o Assorion (Ασσώριον), era una città dell'interno dell'antica Sicilia, situata a circa metà strada tra Agyrium ed Enna. Era una città dei Siculi e sembra non aver mai ricevuto una colonia greca. Nel 396 a.C. viene menzionata da Diodoro come l'unica città siciliana che rimase fedele a Dionigi di Siracusa, al tempo della grande spedizione cartaginese sotto Himilco. Di conseguenza, troviamo Dionigi, dopo la sconfitta dei Cartaginesi, che conclude un trattato di alleanza con gli Assorini e li lascia in possesso della loro indipendenza. In quel momento sembrerebbe essere stato un luogo di una certa importanza; ma nessuna menzione successiva si verifica negli scrittori antichi fino ai tempi di Cicerone, ai cui tempi sembra essere stata solo una piccola città, pur mantenendo la sua indipendenza comunale e possedendo un territorio fertile nel grano. Soffriva gravemente, in comune con le città vicine, dalle esazioni di Verres. Apprendiamo da Plinio il Vecchio e Tolomeo che continuò a esistere sotto l'Impero Romano, e la moderna città di Assoro occupa senza dubbio il sito, oltre a conservare con poca alterazione, il nome di Assorus (Assora).

Secondo Tommaso Fazello, i resti delle antiche mura e di una delle porte erano ancora visibili ai suoi tempi (XVI secolo). Era situato su un'alta collina, ai piedi del quale scorreva il fiume Chrysas (ora chiamato Dittaino), la cui divinità tutelare era venerata con particolare rispetto dagli Assorini e dagli abitanti delle città vicine. Il suo tempio era situato, come apprendiamo da Cicerone, a breve distanza dalla città, sulla strada per Enna; e fu ritenuto così sacro che persino Verres non si avventurò apertamente per violarlo, ma i suoi emissari fecero un tentativo infruttuoso di portare via la statua della divinità nella notte. Fazello afferma che notevoli resti di questo tempio erano ancora esistenti ai suoi tempi; ma la descrizione che egli fornisce di loro ci condurrebbe a supporre che debbano appartenere a un antico edificio di una classe diversa.

Le monete di Assorus recano sul retro una figura in piedi, con il nome annesso di Chrysas. Si trovano solo di rame e sono evidentemente di data tarda, dal fatto che le leggende sono in latino.